Si fa presto a dire che conservare le arance è cosa da poco. La verità è che a tutti è capitato di doversi sbarazzare di arance andate a male, siano esse solo molli e con la buccia avvizzita oppure divorate dalla muffa o dagli insetti. Qualunque sia il motivo, tuttavia, è buona cosa evitare gli sprechi e potere gustare sempre prodotti freschi, succosi e soprattutto genuini, in grado, cioè, di dare il corretto apporto nutrizionale al nostro corpo. Per questo motivo è importante sapere come conservare le arance in maniera corretta e duratura nel tempo, in modo da disporre di prodotti sempre freschi.
Per questo motivo abbiamo deciso di scrivere questo articolo: al suo interno troverai consigli pratici e qualche utile spunto per sapere come conservare le arance anche quando queste sono troppe o alla fine del loro ciclo di maturazione. Iniziamo!
Conservare le arance: quali fattori influiscono?
Ma prima di vedere assieme come conservare le arance, partiamo da uno step precedente. Sebbene le arance abbiano tempi di conservazione parecchio lunghi, infatti, questi variano al variare di alcune condizioni che afferiscono direttamente o indirettamente al frutto stesso. E, prima tra tutte, c’è quella del raccolto: un’arancia appena colta e conservata dopo pochissimi giorni, senza aver subito grandissimi sbalzi termici, può infatti durare diverse settimane. Tuttavia, le cose cambiano qualora dalla raccolta alla vendita siano passati più giorni, come accade nella grande distribuzione: in questo caso, infatti, i frutti subiscono importanti sbalzi termici, dal freddo delle celle frigo all’umidità dei magazzini, al punto che, per conservarli, è necessario attivare trattamenti non sempre salutari per prolungarne la conservazione.
Trucchi per conservare le arance
Ma, giunti a questo punto, la domanda sorge spontanea: come conservare le arance in maniera corretta ed efficace? Per prima cosa è bene dotarsi solo di arance fresche che non abbiano subito né trattamenti né sbalzi termici, dirigendosi solo presso rivenditori della filiera corta e controllata e osservando con precisione la buccia (se trattata, infatti, questa risulta lucida e scivolosa, ma è bene evitare anche ammaccature e tagli).
In seconda battuta, conservare bene le arance significa trattarle nella maniera più naturale possibile, ossia evitando il frigorifero e riponendole in un luogo arieggiato e non assolato, a temperatura ambiente non troppo calda. Queste, poi, andrebbero riposte all’interno di un contenitore aperto, al buio, lontano da fonti di calore e con un tasso di umidità basso, che significa evitare di metterle alla randa del sole sul balcone o in giardino ma, qui, mettere a disposizione un mobiletto protetto dalla luce entro cui riporle. In questo modo potrebbero rimanere alla massima maturazione fino a 25-30 giorni.
Se, tuttavia, non c’è altro modo che conservare le arance in casa, è bene provvedere agli stessi accorgimenti di cui sopra, ricordando che l’atmosfera più calda e chiusa delle mura domestiche riduce inevitabilmente il periodo di vita del frutto. Un’altra possibilità, poi, è quella di mettere le arance in frigo, nello scomparto dedicato a frutta e verdura, senza tuttavia ammassarle o schiacciarle, in modo da evitare ammaccamenti e tagli irreparabili alla buccia.