Chiudete gli occhi e immaginate di essere distesi su un’amaca sotto il sole di una spiaggia caraibica: attorno a voi, solo le palme e il rumore lento delle onde di un mare cristallino che si infrangono su una sabbia bianca e fine. Ecco, vi abbiamo beccati: vi state immaginando con un panama sulla faccia e, nella mano destra, un cocktail con l’immancabile fetta di limone a guarnire il bordo del bicchiere! Abbiamo indovinato?
Beh, non avete tutti i torti. I cocktail con limone sono un grande classico della mixology e il motivo è presto detto: l’utilizzo di questo agrume, infatti, regala quell’indimenticabile profumo che è indispensabile nella costruzione di un cocktail, sia esso alcolico o analcolico, perché su di lui si costruiscono sensazioni gustative particolari proprio come accade per il vino, dove l’acidità è un veicolo che supporta profumi e aromi. Addirittura, alcuni dei più famosi cocktail al mondo non esisterebbero senza l’utilizzo di questo agrume.
Ma quali sono i grandi classici dei cocktail al limone? Come si usa questo ingrediente, in quale quantità e che gusto dà al prodotto finito? Vediamo tutto in questo articolo, cercando di darvi qualche spunto curioso (ma anche creativo) per realizzare cocktail al limone che stupiranno i vostri invitati. Iniziamo!
1. Il succo del limone nei cocktail
Primo e più goloso ingrediente da usare nei cocktail al limone è, ovviamente, il suo succo. Questo viene usato in abbinamento tanto ai liquori più caldi (come il rum) quanto a quelli più freddi (come la vodka) per cerare i grandi classici della mixology più famosa in tutto il mondo: dal Cuba Libre al Gin Lemon, dal Daiquiri al Long Island, passando per bevande da servire a tavola quali la sangria o la panache. Lo stesso vale anche per i punch, ossia mix di prodotti alcolici e spezie da servire caldi, a cui non può mancare l’aggiunta dell’agrume: nello stesso vin brulé, che è un classico della mixology nostrana, gli agrumi sono un elemento distintivo e vengono qui aggiunti alla miscela non solo con il loro succo ma anche con la polpa e con la buccia, per spremere fino in fondo tutte le sensazioni gustose di cui si fa portatore il frutto.
2. La buccia del limone nei cocktail
La buccia del limone, invece, si usa in liquoreria: limoncello, vermouth, gin, oltre che nella quasi totalità delle ricette di amari ed elisir. Pensate poi al famoso “canarino”, preparato con acqua calda e buccia di limone, utilizzato come digestivo e medicamento per lo stomaco: fu l’ammiraglio Edward “Old Grog” Vernon a scoprire che dosi giornaliere di vitamina C prevenivano lo scorbuto, al punto che il succo di limone venne aggiunto ad acqua e rum, creando così il Grog.
3. Decorazioni di cocktail con il limone
Il limone nella mixology è un po’ come il maiale sulla tavola italiana: non si butta via niente. Ecco perché, qualora dovesse avanzare del succo o della zeste dalla preparazione di altri cocktail al limone, questi potrebbero essere riutilizzati per fornire la giusta decorazione ai bicchieri che contengono la mixture. Partendo dalla classica fettina di limone infilzata sul bordo del bicchiere (decorazione retrò, specie se affiancata da elementi quali gli ombrellini di carta e le cannucce in plastica colorate), si giunge alla decorazione fatta con un ricciolo realizzato dalla buccia del limone, mentre il succo rimanente può essere passato sul bordo del bicchiere per fare da collante con lo zucchero o con il sale (nel caso della tequila sunrise) che vengono così fissati sul bordo del bicchiere.
Vuoi preparare i tuoi cocktail al limone?