Le arance sono il simbolo di una stagione, quella fredda, durante la quale gli agrumi, con le loro proprietà nutrizionali benefiche, forniscono un importante apporto di vitamina C per aiutare il nostro organismo ad aumentare e rinforzare le difese immunitarie. Acquistarle, dunque, e utilizzarle quotidianamente significa mettere in campo un validissimo alleato per proteggere la salute e fare del bene all’intero nostro organismo. Eppure, tra i banchi del supermercato o all’ortolano sotto casa, non sempre è facile riconoscere e acquistare arance fresche: complice la grande produzione (e una distribuzione che non sempre avviene secondo i dettami di una corretta conservazione), le arance fresche colte dalla pianta possono ammaccarsi, deperire e, nei casi peggiori, marcire, portandoci così a scegliere una strada poco raccomandabile: quella della consumazione forzata o, peggio, dell’eliminazione.
Per evitare, dunque, di sprecare non solo i nostri soldi ma anche cibo che potrebbe essere consumato normalmente se solo fosse scelto con cura, è importante sapere come riconoscere se quelle che stiamo per comprare sono arance fresche o meno: per farlo, è bene attivare tutti quanti i cinque sensi e mettere in campo qualche semplice ma fondamentale trucco che ci aiuterà a consumare in maniera consapevole un alimento tanto importante per questo periodo. Pertanto, in questo articolo vediamo insieme come capire se le arance che stiamo acquistando sono fresche: iniziamo!
1. Le arance fresche si riconoscono a (prima) vista
Partiamo dal più immediato dei nostri sensi che ci permette di riconoscere se le arance che stiamo guardando sono fresche o meno: la vista. Per farlo, dobbiamo andare a controllare alcuni dettagli dell’agrume, primo tra tutti il picciolo: se questo è ancora di colore verde (e, con lui, anche eventuali foglie), infatti, vuol dire che l’arancia è stata raccolta solo pochi giorni prima, ma se vira verso il giallo o verso il bianco (e se le foglie sono accartocciate su sé stesse), allora significa che la vita del frutto dopo la sua coltura è già di qualche settimana, se non mese. Altro elemento da controllare è la buccia: se questa presenta macchie marroni o, peggio, muffe il cui colore varia dal verde al bianco, allora significa non solo che l’arancia è vecchia ma che è addirittura andata a male, rappresentando così un pericolo per il nostro organismo. In questo caso, non solo è sconsigliato acquistare l’arancia ma è anche bene avvertire il personale per evitare che lo stesso frutto avariato possa finire nel sacchetto di qualche altro incauto cliente.
2. Arance fresche: come riconoscerle al tatto
Arriviamo al secondo senso da attivare, ossia il tatto. Solo dopo avere infilato un guanto in plastica, provate a tastate gli agrumi che vi hanno convinto alla vista: le arance fresche si riconoscono perché sono sode, turgide, non solo nella pelle ma anche nella loro interezza (ossia annoverando al tatto anche la polpa). Al contrario, se percepite che la pelle è avvizzita o, peggio, ha delle aree molli in cui addirittura si rischia di affondarci le dita, allora, di nuovo, significa che l’arancia non è fresca.
3. Non dimenticare l’olfatto per riconoscere le arance fresche
Ultimo ma non ultimo senso da attivare per riconoscere se le arance che abbiamo attenzionato sono fresche è l’olfatto, forse il più impattante dei nostri cinque sensi soprattutto se quelle che stiamo usmando sono arance avariate. Già, perché queste ultime emanano un odore sgradevole che va da quello della muffa (qualora ci sia la presenza di spore sulla buccia del frutto) fino a quello rancido (qualora gli agrumi siano andati a male). Al contrario, le arance fresche hanno uno spiccato profumo di agrume sulla buccia che si fa via via più intenso mano mano che si risale all’altezza del picciolo. Qui, poi, se sono presenti delle foglie, basta sfregarle tra le dita e annusare queste ultime per potere sentire il profumo della zagara, segno inconfondibile delle arance fresche.
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